I giardini delle Ville Pontificie
Scopri uno dei luoghi più belli d'Italia a due passi da RomaVille Pontificie di Castel Gandolfo e i loro giardini: un luogo magico a due passi da Roma
Visitare i giardini delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo vuol dire vivere uno dei luoghi più suggestivi in Italia.
Quella delle ville caratterizzate da Giardini Storici è una delle particolarità del territorio italiano e non è un caso che l’Italia sia considerata “il Giardino d’Europa”.
Ogni regione ne è ricca: parchi, spazi verdi, giardini romantici, tutti luoghi spesso frutto di articolati progetti di paesaggi e di virtuose scelte botaniche.
Roma e il Lazio non sono da meno e c’è l’imbarazzo della scelta se si vuole vivere un’esperienza esclusiva lontano dal caos e dalla folla, in uno di questi luoghi magici.
I giardini storici infatti, rappresentano il connubio perfetto tra arte, storia, paesaggio, natura, frutto spesso delle idee e del lavoro di architetti e giardinieri di fama. Veri e propri luoghi dell’anima che hanno affascinato ed ispirato artisti e scrittori, scenario della vita sociale e politica del nostro paese, in grado di raccontare le storie di chi li ha creati e vissuti.
Nelle ville Pontificie di Castel Gandolfo è possibile visitare i meravigliosi Giardini della Villa Barberini, un luogo che da pochi anni ha aperto i suoi cancelli al pubblico, consentendo di fare un vero viaggio emozionale.
Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo
A pochi passi da Roma in un contesto paesaggistico di rara bellezza si trova la residenza estiva dei Papi, sospesa tra il bosco e il lago nel piccolo borgo di Castel Gandolfo. Si tratta di una delle proprietà extraterritoriali dello stato Vaticano, ampia circa 55 ettari ed il cui assetto attuale è frutto di quanto stabilito e concesso a seguito dei Patti Lateranensi del 1929.
Il complesso nel suo assetto attuale risulta essere composto da tre nuclei principali: Il Palazzo Apostolico, la Villa Cybo e la Villa Barberini.
Il Palazzo Apostolico viene realizzato per volere di Urbano VIII trasformando e stravolgendo completamente il castello medievale che dominava il lago.
La Villa Cybo, prende il nome dal cardinale Camillo Cybo-Malaspina, maggiordomo dei Sacri Palazzi e primo governatore di Castel Gandolfo. Essa, dopo essere entrata a far parte delle proprietà degli Odescalchi di Bracciano, verrà annessa alla residenza pontificia grazia a Clemente XIV che nel 1773 ne perfezionò l’acquisto.
La Villa Barberini viene costruita in parallelo con il Palazzo Apostolico. Sebbene infatti essa sia entrata a far parte delle Ville Pontificie a seguito dei Patti Lateranensi, l’area che la compone intreccia la sua storia a quella della chiesa e dei Pontefici sin dalla tarda antichità e ancor prima a quella della dinastia Flavia. La sua trasformazione in residenza privilegiata della famiglia Barberini è strettamente legata alla nascita del palazzo voluto da Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini. La villa infatti viene realizzata, probabilmente con il coinvolgimento del Bernini, dal nipote del pontefice Taddeo Barberini. Quest’ultimo oltre a realizzare il palazzo, ancora oggi visibile, nato dal restyling di un precedente fabbricato di proprietà della famiglia Visconti, realizza anche il nucleo più antico del magnifico giardino che caratterizza la proprietà.
I giardini della villa Barberini, un viaggio tra essenze arboree e la storia d’Italia
I Giardini della Villa Barberini a Castel Gandolfo, sono un suggestivo giardino storico, realizzato negli anni Trenta del XVI secolo ed oggetto poi di successive trasformazioni ed ampliamenti. Camminando tra i viali di questo giardino si può apprezzare come il giardino sia stato realizzato sfruttando in maniera esemplare i terrazzamenti e i ruderi della villa dell’Imperatore Domiziano, che proprio in questo luogo aveva realizzato il suo buen retiro fuori dalla città.
Mentre ci si muove tra queste meravigliose terrazze e si apprezzano le particolarità botaniche e architettoniche del giardino all’Italiana, è possibile contemplare anche alcune porzioni di questa grandiosa residenza imperiale, sui cui resti, alla metà del Seicento, gli architetti al servizio di Urbano VIII e Alessandro VII, modellarono questa suggestiva porzione delle ville Pontificie. Passeggiando su viali alberati, con Lecci di più di 400 anni è possibile ammirare alcune parti dell’imponente complesso Domizianeo, come il teatro o il criptoportico. Lungo il viale delle Ortensie la sequenza dei ninfei di impianto romano, ci trasporta in un giardino di altri tempi, poiché anche ai tempi di Domiziano qui doveva esserci una magnifica oasi verdi.
Un luogo di rara bellezza, dove al giardino storico si alternano le trasformazioni moderne, realizzate nella prima metà del Novecento e in grado di raccontare in una visione amena e allo stesso tempo pregna di significato l’Italia dei Patti Lateranensi e quella della seconda Guerra Mondiale, momento in cui i giardini accolsero oltre diecimila persone che necessitavano di ospitalità e soccorso per via del conflitto mondiale.
E così tra il viale delle Rose, i lecci centenari, i giochi d’acqua e le fontane che arricchiscono questo luogo suggestivo la classica gita fuori porta ai Castelli Romani, diventa un’esperienza unica. Un’immersione nella Storia, che è possibile toccare con mano, mentre tranquilli si passeggia in uno splendido giardino.